One Piece: perché Oda ha cambiato idea sul live action

Le ragioni che hanno spinto Eiichiro Oda a voler realizzare un sul live action di One Piece

L’incredibile storia di One Piece, diventata recentemente un live action, nasce dalla fantasia dell’artista giapponese Eiichiro Oda.

Visto l’incredibile successo del manga, pubblicato per la prima volta nel 1997, ne è nato poi due anni dopo un anime altrettanto famoso, prodotta da Toei Animation.

Ora Netflix ha realizzato anche una prima stagione della serie TV live action, progetto che inizialmente l’autore non aveva preso in considerazione. Non trovava, infatti, un senso nella realizzazione di un adattamento di questo tipo.

Col tempo, però, la sua posizione è cambiata, grazie alla combinazione di diversi fattori. Eiichiro Oda ne ha discusso proprio recentemente con il New York Times, come sottolineato da The Hollywood Reporter.

In una rara intervista con il quotidiano, l’artista giapponese dietro il manga più venduto nella storia ha parlato di come la commedia sportiva del 2001 di Stephen Chow, Shaolin Soccer, abbia ispirato l’adattamento live action.

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Quando ho iniziato per la prima volta, non pensavo ci fosse alcun motivo per disegnare un manga che potesse essere rifatto in live action. Ma quando ho visto il film [di Chow], sembrava un mondo manga portato in vita.

È stato in quel momento, a quanto pare, che Oda ha cambiato idea sulla realizzazione di un live action di One Piece, aiutato anche dai progressi tecnologici.

Mi sono reso conto che i tempi erano cambiati e c’era la tecnologia disponibile che avrebbe reso possibile un live-action di One Piece. Quindi ho cercato il partner giusto per portare il manga in vita.

One Piece segue Monkey D. Luffy, un adolescente il cui corpo ha le proprietà della gomma dopo aver mangiato un Frutto del Diavolo. Il giovane ha un sogno: trovare il tesoro di Gold Roger e diventare il Re dei Pirati. Con l’aiuto della ciurma di Cappello di Paglia intraprende questo incredibile viaggio.

Ovviamente il lavoro di adattamento è stata una vera e propria sfida, con la paura di un insuccesso, dal momento che molti manga erano stati trasformati in live action, fallendo però miseramente:

Nessuno in Giappone poteva citare un esempio di successo. Gli appassionati di One Piece – e gli spettatori che non conoscono il manga – lo avrebbero accettato? Fortunatamente, Netflix ha concordato che non avrebbe lanciato la serie fino a quando non avessi concordato che fosse soddisfacente. Ho letto le sceneggiature, ho dato suggerimenti e ho agito come un cane da guardia per assicurarmi che il materiale fosse adattato nel modo corretto.

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