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George RR Martin si unisce causa contro OpenAI

Gossip e celebrità

George RR Martin si unisce ad una causa contro OpenAI

Leila | Settembre 21, 2023

George R. R. Martin

George RR Martin, autore della saga letteraria che ha ispirato la serie TV Game of Thrones, si è unito ad una causa legale contro OpenAI

George RR Martin contro OpenAI

George RR Martin si è unito, insieme ad altri famosi scrittori, come John Grisham e Michael Connelly, a Authors Guild, che ha presentato una causa collettiva contro OpenAI, un’organizzazione di ricerca sull’intelligenza artificiale.

Il gruppo ha intrapreso questa azione legale poiché sostiene che la tecnologia in questione sta violando le loro opere. Così riporta Deadline.

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Si tratta della causa più recente che sfida l’utilizzo di opere coperte da copyright da parte delle IA, come “dati di addestramento” per i loro sistemi.

Nella loro denuncia, George RR Martin e i suoi colleghi autori sostengono che OpenAI ha copiato le loro opere “in toto, senza autorizzazione o considerazione“. I querelanti affermano che l’azienda ha alimentato con le loro opere grandi modelli di linguaggio.

Per la precisione, si parla di “algoritmi progettati per produrre risposte testuali che sembrano essere scritte da esseri umani alle richieste degli utenti“. In un comunicato, lo scrittore Jonathan Franzen ha dichiarato:

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L’IA generativa è un vasto e nuovo campo per lo sfruttamento dei fornitori di contenuti, adoperato da tempo da Silicon Valley. Gli autori dovrebbero avere il diritto di decidere quando le loro opere vengono utilizzate per “addestrare” l’IA. Se scelgono di acconsentire, dovrebbero essere adeguatamente compensati.

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Nella denuncia di legge che, poiché ChatGPT è in grado di fornire riassunti dettagliati di diverse opere, ad esempio di Grisham, e addirittura di utilizzare i personaggi di un suo romanzo per generare una nuova storia, deve per forza aver “assorbito” dati sui lavori dello scrittore.

La causa legale contro OpenAI, che vede coinvolto anche George RR Martin, mira ad una certificazione di classe e ad un’ingiunzione che impedisca l’utilizzo senza autorizzazione delle loro opere nei grandi modelli di linguaggio.

Ma non è tutto. Con questa mossa Authors Guild chiede inoltre i danni effettivi e, in alternativa, un risarcimento fino a $150.000 per ogni opera violata. Un portavoce di OpenAI ha risposto con una e-mail, in cui si dice:

Professionisti creativi di tutto il mondo utilizzano ChatGPT come parte del loro processo creativo. Rispettiamo i diritti degli scrittori e degli autori e crediamo che dovrebbero trarre vantaggio dalla tecnologia dell’IA. Stiamo avendo conversazioni produttive con molti creatori in tutto il mondo, compreso Authors Guild, e stiamo lavorando in cooperazione per comprendere e discutere le loro preoccupazioni riguardo all’IA. Siamo ottimisti che continueremo a trovare modi reciprocamente vantaggiosi per lavorare insieme per aiutare le persone a utilizzare la nuova tecnologia in un ricco ecosistema di contenuti.

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