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Sciopero attori SAG-AFTRA AMPTP riuniscono lunedì

News e anticipazioni | Serie tv

Se lo sciopero continua, alcune serie rischiano la cancellazione

Leila | Ottobre 26, 2023

sciopero

A quanto pare, se lo sciopero degli attori non termina a breve, numerose serie TV rischieranno la cancellazione

Serie TV a rischio cancellazione se lo sciopero non chiude presto

Dopo il brusco arresto nelle trattative tra AMPTP e SAG-AFTRA delle ultime settimane, le due parti sono tornate a parlarsi ed è bene che trovino presto un accordo, altrimenti potremmo assistere alla cancellazione di parecchie serie TV.

Martedì i rappresentanti degli attori e degli studios si sono riuniti per la prima volta dopo il disastro dell’11 ottobre.

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In quell’occasione, i CEO di quattro importanti società di intrattenimento hanno proposto a SAG-AFTRA un bonus per gli show in streaming più visti, così come aumenti più alti nei salari minimi.

Tuttavia, le case di produzione non stanno ancora offrendo una parte del totale dei ricavi degli streaming, tema al centro delle richieste del sindacato degli attori per porre fine allo sciopero di 104 giorni.

Durante l’incontro di martedì, i CEO hanno cercato di far comprendere ai leader di SAG-AFTRA le implicazioni economiche del prolungamento di questa situazione di stallo.

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Secondo una fonte di Variety, i grandi capi hanno suggerito che alcune serie TV finiranno per essere cancellate se lo sciopero dovesse continuare ancora per molto.

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Dalla parte del sindacato alcuni hanno interpretato questa annotazione come una minaccia, mentre dal lato delle case di produzione è stata vista come una esposizione della realtà, fondamentale per il futuro.

Minaccia o meno, non sarebbe di certo la prima volta che si verifica uno scenario del genere. Già si era presentato nel 2007, quando lo sciopero degli sceneggiatori aveva fatto davvero molto rumore.

Per il momento non possiamo fare altro che attendere che la situazione si stabilizzi e sperare presto in un accordo approvato da entrambe le parti: le trattative sono riprese, incrociamo le dita.

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