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This is us, Milo Ventimiglia

RECENSIONI | Serie tv

This is us 2×06: Lacrime da paura per l’episodio a tema Halloween – Recensione

Emilia | Novembre 2, 2017

milo ventimiglia this is us

Randall e il carpe diem Viviamo in mondo che va troppo veloce per accorgersi che l’ansia che esso comporta è […]

Randall e il carpe diem

Viviamo in mondo che va troppo veloce per accorgersi che l’ansia che esso comporta è una vera e propria malattia. La trappola di pensieri che noi stessi ci creiamo ci trascina in un turbine nero senza via d’uscita. L’ansia è come le sabbie mobili, più ci si agita e più ci si sprofonda; più si pensa e più si è intrappolati. La nostra mente è capace di creare scenari irrealistici e catastrofici, è capace di sopravvalutare così tanto una situazione da renderla senza via d’uscita.

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Randall soffre di questo. Fin da piccolo è sempre stato ossessionato dall’essere perfetto, fare meglio degli altri per non deludere i suoi genitori, per non farli pentire di averlo preso con sé. È una cosa assurda, eppure il cervello di Randall si è abituato a pensarla in questo modo. Il modo che ha trovato per reagire a quest’ansia è diventato programmare le cose. Decidere cosa fare e come farlo è un modo per non essere colti di sorpresa ed eccellere in qualsiasi situazione.

La cosa che dimentica Randall è che la vita non aspetta nessuno e organizzarla è solo un modo per illudersi di poterla domare. È così che nasce Tess, la sua prima figlia. Il parto programmato va a monte e la bambina decidere di nascere in casa, con l’aiuto di Randall e Rebecca.

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Se la morte provoca l’inizio di una crisi, la nascita ne è l’uscita.

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La nascita di sua figlia insegna a Randall quello che Rebecca cercava di insegnargli da bambino: le cose migliori di questa vita frenetica non chiedono il permesso, accadono e basta.

This is us ci spiega che vivere è cavalcare l’onda. È prendere quei sogni che da bambini avevamo coltivato con mamma e papà, trascinarseli in uno zaino e provare a realizzarne qualcuno. Provarci così tanto da diventare uno dei propri sogni ed è quello che decidono di fare Kate e Kevin. Non importa quando tempo si è perso a guardare un passato che non tornerà mai più se nel futuro che ci aspetta ci guadagniamo una vita di sogni non programmati realizzati.

 

Miglior personaggio: Rebecca

Questa seconda stagione ci sta insegnando a stimare e amare un personaggio che ha perso l’amore della sua vita, la sua metà, la persona senza cui non avrebbe mai creduto di poter continuare a vivere. Rebecca porta sulle spalle un carico emotivo che potrebbe schiacciarla se lei non fosse così forte. Un applauso è d’obbligo a Mandy Moore che rende alla perfezione i sentimenti di una donna che rimarrà per sempre incompleta.

Questa chilometrica e intensissima recensione è finita e ringrazio, sul serio, chiunque sia arrivato fino in fondo. La sesta puntata mi ha commossa così tanto che non sono riuscita a non farmi prendere dall’empatia e oggi voglio rivolgermi a tutti i ventenni come me e a tutti coloro che si sento in crisi, bloccati in una situazione: raccogliete i cocci delle vostre aspettative e desideri infranti, respirate coraggio e andate a prendervi il futuro che meritate.

Vi do appuntamento alla prossima recensione sperando di riuscire a smettere di piangere per la prossima settimana e mi raccomando seguitemi su Twitter per piangere con me ad ogni puntata, passate su This is us facebook (ogni settimana foto hot di Milo Ventimiglia) e sui social DanInSeries (Twitter e Instagram).

Vostra Lacrimonsa Anonima, Emilia.

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