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RECENSIONI | Serie tv

This is us 5×01 e 5×02 recensione: il compleanno dei Big Three

Emilia | Ottobre 29, 2020

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Fondamentale in questi primi episodi della quinta stagione di This is us è il punto di vista di Randall focalizzato non solo sulla pandemia che stiamo vivendo, ma anche sulle manifestazioni e le proteste avvenute in seguito all’omicidio di George Floyd.

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Il monologo a metà del secondo episodio che Randall fa a Kate è di estrema importanza. Questa vicenda ci ha toccato più delle altre perché è stato pubblicato su un social un video che non si poteva ignorare, ma quanti video del genere hanno dovuto vivere, vedere e subire i cittadini di colore americani e non solo?

Randall dice di essere stanco di doversi giustificare, di dover insabbiare per non urtare la sensibilità di chi ama e che non può capire. Ed ecco che This is us diventa anche politico e prende una posizione ben precisa sugli avvenimenti accaduti.

Randall dà voce a tutte le persone come lui, anche se in modo un po’ brutale. Ai bambini, alle donne e agli uomini che sono tutti i giorni della loro vita costretti ad un razzismo mascherato da perbenismo. Non hanno più intenzione di tacere per farci sentire a nostro agio nell’ignoranza.

This is us 5: le ragazze di Randall

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Una postilla va fatta anche su Tess, che come abbiamo scoperto nelle stagioni precedenti come il papà soffre di ansia. È stato interessante vedere quanto a un certo punto sia stata così satura di informazioni da chiedere ai genitori di togliere il telegiornale.

Tess rappresenta tutta l’ansia della nostra generazione e della generazione z, gettata a capofitto in questo caos totale che è diventato il mondo, senza più nessuna certezza sul loro futuro, sulla realizzazione dei loro sogni. L’ansia che stiamo tutti vivendo, molte volte, è sottovalutata.

Ed è qui che mi sento di introdurre il discorso di Beth. Non dobbiamo essere troppo severi con noi stessi, quest’anno che stiamo vivendo è davvero duro da processare e ogni cosa ha bisogno del suo tempo.

E non dobbiamo dimenticare che i periodi, piacevoli o non che siano, non durano mai per sempre. Quello che dura per sempre siamo noi.

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