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Solo: A Star Wars Story recensione

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Solo: A Star Wars Story | Il passato del giovane fuorilegge – Recensione

Team | Maggio 17, 2018

emilia clarke Star Wars

Solo: A Star Wars Story – La nostra recensione sul secondo spin-off della serie di Guerre Stellari che racconta la […]

Solo: A Star Wars Story – La nostra recensione sul secondo spin-off della serie di Guerre Stellari che racconta la storia del giovane Han.

SOLO: A STAR WARS STORY RECENSIONE – Il 23 Maggio uscirà nelle sale italiane il nuovo film della saga di Guerre Stellari, lo spin-off Solo: A Star Wars Story. Noi di DANinSERIES abbiamo avuto l’occasione di vederlo in anteprima a Milano, ben sette giorni prima dell’uscita ufficiale. Ecco la nostra recensione rigorosamente senza spoiler.

È il secondo della serie Star Wars Anthology, una serie di film a sé stanti ambientati nell’universo di Guerre stellari, dopo Rogue One: A Star Wars Story. La vicenda è ambientata undici anni prima degli eventi di Una nuova speranza e dopo Star Wars: Episodio III – La vendetta dei Sith, ma, a differenza della pellicola del 2005, non si tinge degli stessi toni cupi e violenti.

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Racconta le avventure di Han Solo dall’età di diciotto anni fino ai ventiquattro. Vediamo la sua adolescenza a Corellia e i tentativi di costruirsi un futuro tramite piccoli furti. Ha un sogno, diventare il miglior pilota della galassia, e sappiamo che ci riuscirà. Ma per farlo avrà bisogno di alleati, ma soprattutto di amici. Da Chewbecca, ovviamente, a Lando, ad altri del tutto nuovi.

Il film è essenzialmente una storia di sopravvivenza continua. Parla di un ragazzo che ha perso la propria famiglia ed è costretto appunto a sopravvivere servendosi solo della sua astuzia e spavalderia. Caratteristiche che ci hanno portato ad amarlo. Ma tali qualità non sono nate per caso, sono il frutto di una crescita che questo nuovo capitolo ci mostra.

La crescita di Han

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Il protagonista passa da essere il ladruncolo di quartiere al miglior pilota della galassia. E, come ogni percorso che si rispetti, non è di certo facile. Fin dai primi secondi lo vediamo rischiare la vita in missioni impossibili spinto dal desiderio di libertà, per lui e per la fidanzata Qi’ra (Una stranamente anonima Emilia Clarke).

Ovviamente non sarà solo in quest’avventura. Sappiamo che, prima o poi, nel suo cammino incontra Chew, e questo film ci mostra come. Vediamo la nascita, dell’amicizia più anticonvenzionale di sempre, ma sicuramente la più vera, che scopriamo aver avuto un inizio piuttosto movimentato. Han imparerà che non deve necessariamente essere solo, ma che può fare gruppo per un obbiettivo comune e che può addirittura collaborare con la nascente ribellione.

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Nel suo viaggio, però, grazie ad un mentore assolutamente inaspettato (interpretato da un altrettanto inaspettato Woody Harrelson), capirà che non si ci deve mai fidare di nessuno. Qui nasce un altro lato della sua personalità, il suo noto cinismo nei confronti di tutti, soprattutto delle donne.

Se all’inizio del film Han agisce in modo quasi sconsiderato, spinto solo dai suoi obbiettivi egoistici, alla fine lo vediamo prendere decisioni inaspettate per un fine superiore, la libertà dell’intera galassia.

Ma non è tutto…

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