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News e anticipazioni

Sciopero sceneggiatori Hollywood e stop a film e serie TV: cosa sta succedendo

Martina Pedretti | Maggio 2, 2023

Cosa sta succedendo a Hollywood con lo sciopero degli sceneggiatori? Le produzioni di film e serie TV si fermeranno?

Cosa succede a Hollywood con lo sciopero degli sceneggiatori

I sindacati che rappresentano migliaia di sceneggiatori cinematografici e televisivi hanno iniziato uno sciopero oggi martedì 2 maggio, interrompendo gran parte della produzione di film e serie TV. Ma cosa sta succedendo e cosa ci serve sapere, riguardo il destino dei nostri programmi preferiti.

Ogni tre anni, la Writers Guild of America rappresenta circa 11.500 scrittori di TV e film per negoziare un nuovo contratto con i maggiori studi di Hollywood. Questa volta i negoziati sono però stati molto tesi.

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La produzione televisiva è cresciuta rapidamente negli ultimi dieci anni, dato che le società di media hanno investito miliardi nei servizi di streaming. Tuttavia gli sceneggiatori hanno affermato che il loro compenso è rimasto fermo, senza alcun tipo di aumento. I leader di WGA hanno affermato che l’attuale sistema non può più funzionare, sostenendo che “la sopravvivenza della scrittura come professione è in gioco in questa negoziazione“.

Le società di Hollywood hanno affermato di aver incluso “generosi aumenti del compenso per gli scrittori“. Mentre invece i sindacati hanno accusato gli studi di mantenere una “posizione irremovibile, che tradisce un impegno a svalutare ulteriormente la professione di scrittore“.

Cosa succede alla produzione di film e serie TV

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In che modo questo influenzerà gli spettatori? Come spiega il NYTimes, gli show come “Saturday Night Live”, “The Tonight Show Starring Jimmy Fallon”, “The Late Show With Stephen Colbert” e “Jimmy Kimmel Live!”, probabilmente non andranno più in onda finché la situazione non sarà risolta. Seth Meyers, conduttore della NBC, ha accennato allo stop della messa in onda, dicendo: “Se non mi vedete qui la prossima settimana, sappiate che è qualcosa che non viene fatto alla leggera, e che avrò il cuore spezzato anche per la vostra mancanza“.

L’ultimo sciopero degli sceneggiatori di Hollywood risale al 2007, i conduttori degli show serali non sono andati in onda per due mesi. Da questa esperienza sappiamo che programmi come le soap opera finiranno i loro nuovi episodi dopo un mese.

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Se lo sciopero dovesse essere prolungato, gli spettatori inizieranno a notare uno stop anche alle serie TV, anche se questo non sarà evidente fino alla fine dell’anno. Negli USA i reality show e gli spettacoli internazionali saranno quindi messi a ripetizione per riempire i buchi della programmazione.

Ci vorrà invece un ancora più lungo sciopero perché l’industria del cinema ne risenta, a causa dei lunghi tempi di produzione. Gli studi cinematografici lavorano con circa un anno di anticipo; la maggior parte dei film in uscita quest’anno sono già stati girati. Vedremo quindi senza problemi titoli come Barbie, The Flash, La sirenetta e tanti altri.

Questo sciopero riguarda tutti gli sceneggiatori? A metà aprile, più di 9.000 scrittori hanno autorizzato uno sciopero con il 98% dei voti. Gli sceneggiatori in passato hanno retto per lunghi scioperi. Quello del 2007 è durato 100 giorni, mentre quello del 1988 si è protratto per 153 giorni.

Il sondaggio risale al 18 aprile, quando mancavano due settimane alla scadenza del contratto triennale. Se l’accordo non si fosse raggiunto entro il 1 maggio, sarebbe scattato il primo sciopero in 15 anni a Hollywood: così è stato. 

Cosa chiedono gli sceneggiatori

Gli sceneggiatori hanno affermato che c’erano diverse questioni che erano vitali per loro in questa negoziazione, inclusa la creazione di barriere sull’intelligenza artificiale. Ma i loro stipendi sono la questione più cruciale di questo sciopero, sostenendo inoltre che il mondo dello streaming ha eroso le loro condizioni di lavoro. Molti spettacoli sulle piattaforme online infatti hanno 8-12 episodi per stagione, rispetto agli oltre 20 episodi realizzati per la televisione tradizionale.

Gli scrittori stanno anche lottando per una migliore retribuzione residua – un tipo di royalty legata alle repliche. Hanno infatti affermato che per loro è sempre stata una fonte di reddito fondamentale, ormai fatta sparire dallo streaming.

Gli studi sostengono che questo non è il momento migliore per appore un cambiamento nel modo in cui gli scrittori vengono pagati. Il mercato pubblicitario è infatti in crisi, e le reti non hanno più spettatori. Netflix ha perso abbonati per la prima volta in un decennio l’anno scorso, mentre Disney sta per licenziare 7.000 lavoratori. Warner Bros. Discovery ha invece tagliato migliaia di posti di lavoro e accantonato titoli lo scorso anno a causa di un enorme carico di debiti.

Lo sciopero e quindi l’arresto prolungato della produzione potrebbe danneggiare i lavoratori che aiutano a sostenere le produzioni. Nello sciopero del 2007, durato 100 giorni, l’economia di Los Angeles ha subito un danno stimato di 2,1 miliardi di dollari.