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Festa del Cinema di Roma: Tim Burton è pronto alla serialità con Wednesday

Martina Pedretti | Ottobre 25, 2021

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Tim Burton premio alla carriera alla Festa del Cinema di Roma: una vita da outsider e l’approccio alla serialità con Wednesday per Netflix

La sedicesima edizione della Festa del Cinema di Roma ha avuto l’onore di ospitare Tim Burton, presente all’evento per ritirare il premio alla carriera. Il regista, il cui ultimo lavoro, il film Dumbo, risale al 2019, si è prestato alle domande dei giornalisti in Sala Petrassi, parlando dei suoi decenni di carriera e dei suoi progetti futuri. Nel corso della serata è stato premiato da tre maestri del cinema italiano: Gabriella Pescucci, Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo, sfilando prima sul red carpet con i figli Neill e Billy, e al cane Levi.

Sono tante le opere magistrali che Tim Burton ha regalato al mondo nel corso della sua carriera, ma i personaggi con i quali il regista si sente più in sintonia sono Edward Mani di Forbice e Ed Wood. Entrambi interpretati nelle sue pellicole da Johnny Depp, sono due outsider, proprio come lui: “Io mi sono sempre sentito un outsider, per cui per me era normale raccontare determinate storie. Infatti mi sono sempre sentito vicino a tutti coloro che per razza, età o genere si sentivano emarginati“.

Interrogato sul suo rapporto con l’attore che ha partecipato a così tanti dei suoi lavori, Tim Burton non ha potuto che tesserne gli elogi.

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“Sono felice di aver lavorato con persone come Johnny e con tutti quegli attori che erano semore pronti a provare qualcosa di diverso. Infatti mi piace lavorare con persone che mi ispirano. Ricordo Michelle Pfeiffer con la sua Catwoman, che è stata capace di mettere in bocca un uccello vivo. Amo gli attori che sono interessati più al processo che al risultato, che non passano il tempo a riguardarsi”.

Il rapporto con il compositore Danny Elfman

Noi di Daninseries siamo riusciti a chiedere a Tim Burton di parlarci del suo rapporto con Danny Elfman, storico compositore che si occupa delle colonne sonore di quasi tutti i suoi film, ma riconducibile anche alla trilogia di Spider-Man di Sam Raimi. La componente musicale è quasi un personaggio a sé stante nei lavori di Burton, che da più di 30 anni lavora a stretto contatto con Elfman.

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“Ho perso la cognizione del tempo, ora che me lo fai notare sono davvero passati 30 anni… in questo momento lui è a Los Angeles sul palco per l’evento concerto di Nightmare Before Christmas con Billie Eilish nella parte di Sally. Mi dispiace non essere là ma sono felice di essere qui. Danny è anche un personaggio [nella versione originale di Nightmare Before Christmas è la voce di Jack Skeleton, ndr], ma è più o meno così che considero tutti i miei collaboratori di lunga data, dallo scenografo, al compositore, al direttore della fotografia… come personaggi dei film. Lavorare insieme a loro è fondamentale, per me sono attori a tutti gli effetti”.

Wednesday per Netflix e altri progetti futuri per Tim Burton

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Un colosso del cinema come Tim Burton, con innumerevoli fan in tutto il mondo, è arrivato alla Festa del Cinema intimorito, spaventato, tanto che non ha dormito la notte dall’agitazione. A chi lo interroga riguardo i suoi progetti futuri, parlando di un sequel di Edward Mani di Forbice o di un nuovo film con Disney risponde:

“Non penso che riprenderò mai il personaggio di Edward, soprattutto dopo che ho scoperto che esiste un sequel in versione porno. Per me è quello il seguito ufficiale. Dopo Dumbo non tornerei a rivisitare altre storie della Disney, anche se non mi dispiacerebbe fare un live action di Red e Toby nemiciamici. È da due anni che non faccio film, l’ultimo, quello su Dumbo, mi ha traumatizzato. Solo alla fine del progetto mi sono reso conto che era un film autobiografico e che l’elefante ero io nella mia storia con Disney, ero io quella creatura”.

Nonostante il trauma, Tim Burton ora ha un nuovo progetto all’attivo con un altro colosso, anche se nel campo della serialità. Infatti prossiamente è in arrivo su Netflix la serie Wednesday, dedicata al personaggio di Mercoledì Addams, la cui regia è stata affidata proprio al padre di Jack Skeletron.

“Da alcuni mesi sto lavorando alla serie Wednesday, dedicata a un personaggio della famiglia Addams a cui ero molto affezionato, mi ricorda un po’ Lydia di Beetlejuice ma in modo più profondo. La storia si focalizza interamente su di lei”.

Il significato di un premio alla carriera per Tim Burton

Ma qual è la cosa più sbagliata che si può pensare di Tim Burton? “Che sia una persona dark, non è vero. È come quando cresci e ti mettono un’etichetta, io non amo la sensazione di essere inscatolato e cerco di non farlo mai con gli altri, perché poi quell’idea ti rimane appiccicata per tutta la vita”.

Riguardo al tornare a lavorare su un progetto in stop motion, tecnica cinematografica utilizzata in molte pellicole del regista come La sposa cadavere e Frankenweenie, Tim Burton si è dilungato:

“Ho sempre idee in mente, e lo stop motion è una tecnica a me molto cara, non ho in programma niente anche perché per realizzare un progetto simile c’è sempre bisogno di uno speciale artista dell’animazione. Ho sempre chiesto l’aiuto di team diversi e specializzati quando ho fatto film del genere, e adorerei farlo di nuovo”.

In conclusione, Tim Burton ha parlato con ironia in modo funereo del sul premio alla carriera alla Festa del Cinema di Roma:

“Alle volte un riconoscimento così sembra quasi un funerale, ma per me invece è molto speciale. Riceverlo a Roma, la città di Bava, Fellini, Argento, è molto speciale con me. Sono cresciuto con l’amore per il cinema e questo luogo e ci sono tante persone che mi sono care qui come Dante Ferretti”.