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Gossip e celebrità

J.K. Rowling e i suoi tweet contro le persone trans: ecco cosa è successo

Martina Pedretti | Giugno 11, 2020

La bufera mediatica causata dai tweet di J.K. Rowling sulle persone trans sembra non volersi fermare: ecco un riassunto di […]

La bufera mediatica causata dai tweet di J.K. Rowling sulle persone trans sembra non volersi fermare: ecco un riassunto di cosa è successo

Di recente Twitter è stato sfogo di un malessere di J.K. Rowling, che si è tuttavia tradotto in commenti non esattamente piacevoli sulla comunità trans. Le sue parole, che già in passato erano state additate come transfobiche, hanno colpito molte persone, che si sono sentiti da lei invalidate. Questo perché nei tweet da lei postati, si portava alla luce la sua opinione legata al sesso di nascita, che secondo l’autrice di Harry Potter resta tale per sempre.

J.K. Rowling è schizzata in cima ai Trend Topic di Twitter per diversi giorni, in particolare per il seguente tweet.

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“Se il sesso biologico non è reale, allora non esiste nemmeno l’attrazione per lo stesso sesso. Se il sesso biologico non è reale, la realtà vissuta dalle donne viene cancellata. Conosco e amo le persone trans, ma cancellare il concetto di sesso rimuove la possibilità a molti di parlare della propria vita in modo significativo. Non si tratta di odio, ma di verità”.

Le parole di J.K. Rowling sono arrivate dopo la sua risposta a un articolo intitolato Opinion: Creating a more equal post-COVID-19 world for people who menstruate, ovvero Creare un mondo post-COVID19 alla pari per le persone che hanno il ciclo mestruale. All’autrice non è piaciuta però questa delicata perifrasi che vuole includere chiunque abbia il ciclo, donne e non. Infatti ha voluto scrivere: “Persone con le mestruazioni. Sono sicura che c’è una parola precisa per descrivere quelle persone. Qualcuno mi aiuti. Wumben? Wimpund? Woomud?”. Si tratta di parole inventate foneticamente simili al termine women, quindi donne, lasciando intendere che per J.K. Rowling solamente le donne siano persone con il ciclo mestruale.

Per chi avesse bisogno di ulteriori chiarimenti, alle donne biologiche che hanno quindi il ciclo, e nemmeno in ogni caso, si aggiungono uomini trans, nati donna, e che continuano ad avere il loro ciclo. Oltre a loro esistono anche persone non binary, che quindi possono nascere biologicamente donna, ma non si identificano come tali. In molti infatti hanno messo in discussione la dichiarazione di J.K. Rowling, etichettandola come ignorante.

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Rispondendo a sé stessa, l’autrice ha poi voluto aggiungere altri due commenti:

“L’idea che donne come me, che sono state empatiche con le persone trans per decadi, si sentano in sintonia perché vulnerabili in quanto donne – ad esempio verso la violenza maschile – “odino” le persone trans perché loro stesse pensano che il sesso biologico sia reale e abbia delle conseguenze, è un nonsense”.

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“Rispetto il diritto di ogni persona trans di vivere in modo autentico e confortevole. Marcerei con voi se doveste essere discriminati in quanto trans. Allo stesso tempo la mia vita è stata scolpita sul fatto di essere una donna. Non penso che sia considerabile odio, dire queste cose”.

Ma ecco le risposte del cast di Harry Potter alla situazione.

Le risposte degli attori di Harry Potter ai tweet

All’autrice hanno poi risposto diversi attori che hanno fatto parte del mondo di Harry Potter tra cui: Daniel Radcliffe, Eddie Redmayne, Emma Watson, Bonnie Wright, Evanna Lynch e Katie Leung. Tutti questi si sono espressi a favore della comunità trans, condannando le parole di J.K. Rowling. Unica tra tutti è stata Evanna Lynch, che ha parlato del suo discorso come parte di un dibattito. A molti fan non è andata giù la cosa, dato che secondo loro la propria identità non può fare parte di un dibattito altrui.

In particolare Daniel Radcliffe ha chiesto di non dimenticare gli insegnamenti di Harry Potter, e che se per qualcuno Hogwarts è un luogo sicuro, di continuare a considerarlo tale.

Se questi libri vi hanno insegnato che l’amore è la più grande forza nell’universo, capace di superare tutto, vi hanno insegnato che la forza si trova nella diversità, che le dogmatiche idee di purità portano solo all’oppressione dei gruppi vulnerabili, se avete trovato qualcosa in queste storie che ha risonato in voi e vi aiutato in un qualsiasi momento della vostra vita, allora è una questione tra voi e il libro che avete letto. Una relazione sacra.

J.K. Rowling ha poi deciso di chiarire il suo punto di vista, dilungandosi con un tema sul suo sito. In questo scritto dell’autrice si racconta di quando è stata vittima di abusi domestici e soprusi, che hanno fatto nascere in lei sentimento di odio verso il genere maschile. J.K. Rowling ha poi aggiunto che a suo parere le persone trans meritano di essere protette per gli abusi che subiscono ogni giorno. Semplicemente a parere suo le donne trans che non iniziano una terapia ormonale o che non si operano, non possono avere accesso a spazi dedicati alle donne, come i bagni pubblici.

“Quando apri le porte dei bagni e dei camerini a ogni uomo che crede o si sente di essere una donna – e come ho detto l’identità di genere può esistere senza chirurgia o ormoni – allora apri la porta a tutti gli uomini che vogliono entrare. Questa è la verità”.

Un mini scandalo ha poi coinvolto anche Marlene King, produttrice e sceneggiatrice di Pretty Little Liars, che ha erroneamente messo mi piace al primo tweet di J.K. Rowling.

Altre realtà che hanno risposto a J.K. Rowling

Anche il cast di Pose si è voluto schierare contro J.K. Rowling, sostenendo che il suo punto di vista mina il lavoro della comunità fatto in questi anni. La serie stessa racconta la storia della cultura del ballo di New York che ha definito la comunità LGBT+ negli anni Ottanta.

Infine Warner Bros si è voluta esprimere per supportare la realtà trans nel mondo, come riporta Variety.

“Gli eventi delle ultime settimane ci hanno portato a dover commentare questa situazione. Warner Bros si dichiara da sempre inclusiva, e accogliente nei confronti di qualsiasi cultura. Per la nostra azienda è importante come anche per il nostro pubblico. Diamo valore al lavoro dei nostri autori, che danno così tanto condividendo le loro creazioni con noi. Riconosciamo la nostra responsabilità nel dover portare avanti l’empatia e invocare comprensione tra tutte le comunità e le persone. In particolare quelle con cui lavoriamo e che raggiungiamo con i nostri contenuti”.

Un’altra realtà che ha voluto rilasciare una dichiarazione in merito è stata Universal Parks, l’azienda dietro i vari parchi tematici di Harry Potter in giro per il mondo.

“I nostri valori cardine includono la diversità, l’inclusività e il rispetto di tutti i nostri ospiti, come anche dei nostri lavoratori. I nostri parchi a tema sono posti dove le persone e le famiglie sono benvenute, per divertirsi insieme. Oltre a ciò, non abbiamo ulteriori commenti da fare”.