Beeeeeeeeeeeenvenuti
al
danicommento
di
GINNY
and
GEORGIA
Più o meno.
Scopri di più sul mio nuovo romanzo: Se fosse una commedia romantica!Ve lo avevo già detto durante il danicommento di Emily in Paris (che trovate al termine di questo): il 2023 sarà caratterizzato dal ritorno dei danicommenti. Anche se Flash e più corti per mancanza di tempo, ma non per questo meno epici.
E a differenza proprio di Emily in Paris – che ho bocciato, non mi è piaciuta – taglio la testa al toro nel dirvi subito che Ginny and Georgia è super super super promossa.
Entra nel canale ufficiale WhatsApp di Daninseries Seguimi sul mio profilo ufficiale InstagramCi hanno fatto aspettare giusto un pochino, tanto che gli attori hanno cambiato i connotati quasi
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No seriamente, gli attori sono cambiati davvero tra una stagione e l’altra, soprattutto Marcus. Guardate com’era qui
e com’è ora
Vabbè che gli volete dire tanto
Cosa stavo dicendo? Meno male dovevo essere breve…
Sì, che la serie mi è piaciuta e non poco. Ma non perché ci ha regalato un personaggio iconico come Georgia Miller, che per follia e sagacia sembra uscita dalla Wisteria Lane di Desperate Housewives
Né perché il protagonista maschile ha le physique du rôle per interpretare Jay Davery, il protagonista della mia saga di romanzi.
Anche se resto fedele a Louis Partridge, per il momento. Dai, chi ha letto i miei romanzi può confermare che ci stanno benissimo!
Ma il vero motivo per cui G&G mi è piaciuto è perché è una serie old school. Adulti con caratteri e vite interessanti che non sono organismi unicellulari il cui unico scopo è fare da comparsa nella vita dei figli.
E veri drammi di liceali, senza quei festini/ammucchiate in stile Elite,
senza sostanze allucinogene come in Euphoria, o nel capodanno alla noce moscata di Amici 22.
Nun ve preoccupa’ guaglio’ ce sta o mar for CE STA O MAR FOR, CE STA O MAR FOR #amici22 pic.twitter.com/8SpDcQ18ST
— Daninseries (@Daninseries) January 15, 2023
Anche qui abbiamo omicidi e situazioni surreali che strizzano l’occhio al genere della dark comedy, certo. Ma in Ginny and Georgia c’è quella parvenza di normalità delle vecchie serie TV, forse perché sono i personaggi stessi a essere reali. E soprattutto interessanti.
Vi ho detto che sarà un danicommento flash, quindi andiamo per semplici punti su situazioni e personaggi che mi sono più o meno piaciuti:
Il percorso psicologico di Ginny
Ginny è rimasta traumatizzata da sua madre, da quando ha scoperto cosa ha fatto nella scorsa stagione. Anzi, possiamo dire che non la riconosce più.
Il loro rapporto conflittuale tiene banco per tutta la prima parte della stagione. So che molti di voi non sopportano Ginny, ma io l’ho trovata dolce e sensibile, anche nei momenti eccessivamente esagerati.
Georgia invece è la regina, una madre che ha letteralmente ucciso per la propria figlia e che si è ritrovata a dover sopravvivere sin dall’età di Ginny stessa. Eccentrica, folle, fortunatamente un personaggio di finzione, ma che non possiamo non amare.
E il rapporto madre-figlia si riconferma la parte più intensa di tutta la stagione
Questa è stata l’unica scena in cui mi sono veramente commosso.
Il quadrilatero tra Georgia, Paul, Zion e Joe
Due figli da due uomini diversi, una relazione con un terzo e un potenziale flirt/ relazione endgame con un altro.
Ma ora basta parlare di Brooke.
Torniamo a Georgia e agli uomini della sua vita: vi devo dire che nessuno di loro (a parte il truffatore violento padre di Austin (ma lui neanche lo prendevo in considerazione) mi sta antipatico.
Paul è un bonaccione, bravo, bello ricco. Sempre pronto a sentire i problemi di tutti:
Zionn è un padre estremamente premuroso.
I più affezionati del danicommento avranno apprezzato la reference a OUAT, quando Tonto Charming scambiò Maria Margarena per Henry.
Mentre Joe è Joe, l’endgame.
Sappiamo tutti che – sempre che la serie non venga cancellata – loro due finiranno insieme. O almeno così sarebbe stato in una serie anni Novanta/Duemila. Adesso le cose sono un po’ cambiate, ed è innegabile che il sentiment del pubblico prevalga spesso sulla scrittura.
Da ciò che leggo, Zion è il favorito del pubblico. Gli autori potrebbero quindi decidere di cambiare i piani, e creare per Joe un’altra storyline simile a quella con la sosia di Bree Van De Kamp che ha avuto quest’anno, o forse continuare proprio quella.
Quanto a me, io non ho preferenze. Sono tutti e tre bei personaggi, vedrei bene Georgia con tutti. Magari non contemporaneamente, ecco.
Parliamo adesso di:
Ginny e Marcus
Avevamo lasciato lei in sella a una moto scappare dalla città e lui aspettare pazientemente il suo ritorno
Ginny e Marcus sono una di quelle coppie che piacciono a me, e – scherzi a parte – per alcuni versi mi hanno ricordato Roe e Jay. Ognuno con i suoi demoni da affrontare, e sempre pronti a sostenersi e a barcollare sì, ma insieme, e senza perdere ognuno la propria identità.
In altre serie ci sono personaggi che, quando formano una coppia, è come se perdessero la loro individualità per favorire la storia d’amore. Perdono di spessore, tutto viene concentrato sulla coppia stessa. Con Ginny e Marcus non è successo.
Ginny, con il suo dolore e l’autolesionismo, ha una propria storyline marcata e ben caratterizzata, Marcus lo stesso con la sua depressione. Entrambi hanno senso di esistere da soli e insieme.
Trovo davvero interessanti tutti i personaggi. Persino quelli secondari come le amiche di Ginny, che hanno comunque più spessore di tanti personaggi principali di altre serie TV (coff coff Elite).
Persino i bambini hanno una sensibilità più profonda di quegli spagnoli zozzoni, se vogliamo dirla tutta.
E Austin è un cuore. Mio preferito.
Cosa penso dunque di Ginny and Georgia?
Mi è piaciuta, e non poco. È una serie leggera, divertente ma che riesce a toccare con grande sensibilità alcune tematiche delicate. E lo fa in un modo diverso da quello a cui siamo abituati. Lo fa tramite l’occhio dei protagonisti più giovani, in maniera diretta, tangibile, a volte semplice. Penso alla sofferenza di Ginny, alla depressione di Marcus… Il loro disagio arriva dritto come un pugno allo stomaco, con crudo realismo.
E se a molti sembra difficile capire la psicologia di Ginny – passata per metà della serie e per molti spettatori come una rompiscatole, eccessivamente pesante, a tratti esagerata – il motivo è semplice: perché rappresenta la sensibilità di una generazione probabilmente diversa dalla nostra.
Questo è uno degli aspetti che più ho apprezzato, e che coglie perfettamente le differenze tra i Millennials e la Generazione Z.
Georgia rappresenta i Millennials, coloro che sono cresciuti con Buffy, The OC, Dawson’s Creek. Rappresenta una generazione psicologicamente attaccata su tutti i fronti, quella del non-dialogo, dell’instabilità, con l’ansia di dover sopravvivere e l’idea di dovercela fare da soli. Georgia affronta le difficoltà tenendosi tutto dentro, si mostra forte, ostenta sicurezza. Pur nel suo essere volutamente estremizzata, con alle spalle omicidi, follie di vario genere e altre situazioni surreali, è il personaggio a cui forse ci sentiamo più vicini.
Ginny invece rispecchia perfettamente la Gen Z, la generazione dell’inclusione, dell’iperemotività. In tante serie TV i protagonisti sono spesso tutto fuorché adolescenti: penso a un Riverdale con Veronica Lodge che gestisce un bordello clandestino, tra un’attività mafiosa e l’altra, o Archie che combatte contro gli orsi a petto nudo. In G&G sono tutti teenagers, coi loro problemi certo, ma pur sempre teenagers. E questo è senz’altro un punto di forza di tutto lo show.
Anche di Max, che nei primi tre episodi era l’anticristo reincarnato – e vi giuro un nervoso – ho apprezzato il modo semplice, ingenuo e tenero con cui ha fatto pace con Ginny. Tutti quei problemi che da litigati sembravano insormontabili, svaniscono in un secondo. Perché è così funziona a quell’età, è così che accadeva anche a noi (o a voi, dipende da chi mi sta leggendo. Il bello dei danicommenti e dei miei romanzi è che vengono letti da persone di un’età compresa dai 14 ai 50 anni. Posso esservi padre figlio e spirito santo, amen.)
Amici miei, il danicommento finisce qui, ma se lo avete apprezzato e volete un po’ di sano intrattenimento e tante emozioni vi chiedo di darmi fiducia e, se ancora non lo avete fatto, di leggere i miei romanzi. Li amerete come i danicommenti, come ai tempi di Maria Margarena o della Padre. Adesso che la trilogia è compiuta, siamo sulla buona strada per trasformarli in un film o una serie. Col vostro aiuto potremo realizzare questo sogno.
Grazie a tutti coloro che lo faranno, vi prometto più danicommenti e tante emozioni.
Vi adoro,
Georgiamente vostro,
Dani