Bentornati a Central City in un episodio che di scoppiettante ha davvero poco, dopo un inizio di stagione di The Flash che faceva ben sperare, stavolta mi trovo di nuovo a brancolare nel buio chiedendomi gli autori dove vogliano andare a parare.
Eppure le premesse per una stagione che tiene banco ci sono tutte:
- un mega villain coi fiocchi e finalmente diverso da quelli affrontati finora, dal momento che per la prima volta non ci troviamo difronte ad un velocista dalla forza bruta.
- una ship per cui fare il tifo che dà alla serie quell’aria da teen drama che non guasta ma al contrario, alleggerisce la struttura e rende la trama più piacevole.
- una propria storyline buona per la gran parte dei personaggi
Insomma gli ingredienti ci sono, ma bisogna anche saper cucinarli.
In The Flash 4×03 “Luck be a lady” la prima cosa a stonare, a mio avviso, è il villain di turno: più che un villain, la definirei la classica oca bella che non balla, sfigata al punto tale da poter essere scelta come testimonial del movimento #maiunagioia, e che segue perfettamente lo stereotipo delle ragazze senza un briciolo di cervello che quindi alla prima occasione di rivalsa diventano “cattive” e finiscono nei guai, in modo anche abbastanza stupido.
Il villain in questione è Becky Sharp, in arte “Hazard”, il cui potere è manco a dirlo, alterare le probabilità e la fortuna affinchè la ruota giri sempre in suo favore, a discapito di tutti quelli che gli stanno intorno.
Hazard è originariamente già apparsa nei fumetti della DC Comics, fonti dall’altissimo livello nerd rivelano che sia anche stata un villain molto riuscito, a mio gusto devo dire che la cosa non si è ripetuta in questo episodio di The Flash.
A renderla interessante non è tanto ciò che fa ma quello che rappresenta all’interno del piano di “The Thinker – Il pensatore“. Grazie a lei abbiamo infatti scoperto che Il Pensatore ha scelto, in un passato recente, con anticipo quelle che sarebbero state le sue pedini, esponendo alla materia oscura che si è sprigionata con il ritorno di Barry dei perfetti innocenti e trasformandoli quindi in dei metaumani.
A questo punto, le domande che sorgono riguardano tutte il perchè abbia scelto proprio loro, come si collegano tutti all’interno del suo piano, e quale sarà il suo obiettivo finale (oltre, ovviamente, a chi diavolo è la sua “segretaria”, chiamiamola cosi).